Una dialettica tra permanenza e divenire pervade le dinamiche aziendali dei brand, che cercano di bilanciare il desiderio di arricchirsi, di assimilare nuove dimensioni estetiche, con la propria identità, per dare continuità alla percezione del marchio. La forza della passione che scorre impetuosa, rompe l’idea della moda come cambiamento continuo e fa leva sulle differenze per dare senso di linearità, armonia e coerenza.

Un modus operandi che strizza l’occhio a correnti di pensiero postmoderniste e d’avanguardia, in cui la creatività senza filtri è l’assioma di ogni collezione elaborata.

La prima fase è l’osservazione: la trasmissione dei valori aziendali, durante la full-immersion, permette allo Studio Cesetti di attingere a piene mani agli aspetti visuali e culturali, che qualificano il brand di riferimento. Una sorta d’iniziazione che comunica in modo diretto il senso profondo della collaborazione, mettendo il designer nella condizione di cogliere quanti più discorsi narrativi possibili, da catalizzare in un accessorio magico come la calzatura.

Il processo creativo viene inteso come associazione tra intuizione, segreto e perizia; l’indagine sull’estetica dell’oggetto è frutto di un lavoro certosino, che si pone come obiettivo quello di portare valore aggiunto nella memorizzazione di determinati dettagli brandizzati, perché visibilmente incorporati. Una preziosa visione in cui la consulenza stilistica è già progettazione, nel momento in cui il designer individua le potenzialità dell’immagine di marca.

Lo Studio Cesetti non si limita a creare collezioni di calzature ma, partendo dall’universo simbolico di riferimento, mette a frutto il proprio talento per sviluppare una sintesi estetica, che funge da traduzione culturale e memoria, oltre lo spazio bianco del foglio da disegno. Entrano in gioco una molteplicità di competenze, che riguardano non solo agli aspetti artistici e alla formazione ma una fusione tra passione per l’arte e la professione di shoe-designer.